Maggioranza pronta a votare gli ultimi atti del documento che cambierà volto alla città. E il terzo polo si spacca subito

A un passo. Dalla possibilità di realizzare 30mila nuovi alloggi in housing sociale, arrivare a 116 parchi con una superficie a verde pari a 120 volte il Sempione, avere 259 stazioni distribuite tra undici stazioni della metropolitana. In pratica: ogni casa avrà una fermata entro 500 metri di distanza. Scenario che si apre da qui al 2030, ma ci sono voluti più anni – trenta per l’esattezza – per mandare in pensione il vecchio piano regolatore.

Ma è arrivato il d-day, la rivoluzione (a meno di sorprese) scatterà oggi in consiglio comunale. L’aula tornerà a riunirsi alle 14.30 dopo una notte passata a sfoltire con poche votazioni, ma dopo un lungo dibattito, oltre un migliaio di osservazioni presentate dai cittadini. Dopo le quasi 3mila archiviate nella seduta di martedì scorso, ieri dopo tre ore e mezza di discussione la maggioranza aveva già bocciato 1.244 richieste di correzione al testo originale con solo 10 votazioni. Presente anche il sindaco Letizia Moratti, che tornerà oggi in aula.

La seduta sarà in prima convocazione e il capogruppo del Pdl Giulio Gallera ha spedito ai colleghi di maggioranza nei giorni scorsi una mail che assomiglia a una «chiamata alle armi». Dopo le scivolate degli ultimi mesi, tutti presenti al documento su cui sindaco e giunta vogliono puntare la campagna elettorale. «Siamo in dirittura d’arrivo per l’approvazione del Pgt – ha scritto ai colleghi -. Dopo essere riusciti ad imporre una legittima e corretta modalità di voto che ci ha consentito di vincere tutte le azioni ostruzionistiche delle opposizioni abbiamo approvato in circa un’ora tre degli otto gruppi omogenei».

Alla luce di tutto ciò ha sollecitato «vi chiedo di essere presenti giovedì fino alle 24» ieri la seduta era in seconda convocazione e bastavano 21 consiglieri, ma «tenete presente – ha avvertito – che dobbiamo essere sempre almeno 26 così da cercare di concludere la votazione di tutti i gruppi e di tutti i tredici pareri».

Oggi previste due ore circa per le dichiarazioni di voto e il via libera, necessari 31 consiglieri a favore per avere anche l’immediata eseguibilità, vietato farsi trovare impreparati. «É evidente a tutti – ammette Gallera – l’importanza politica di votare almeno in 31 il Pgt. Due giorni di presenza in aula per un traguardo così importante penso siano un impegno che tutti vorremo assolvere con piacere».

E già ieri la risposta all’appello è stata al di sopra delle aspettative. Nle tardo pomeriggio sono arrivati da Bruxelles anche i deputati Ue Carlo Fidanza (Pdl) e Matteo Salvini (Lega), al settimo e penultimo gruppo di osservazioni nonostante l’opposizione sia uscita dall’aula era presenti in 32 compreso il sindaco. Ed è scattato un applauso dai banchi del centrodestra. A qualcosa sarà servita forse anche la conferma del neocoordinatore del Pdl Mario Mantovani (oggi dovrebbe arrivare a Palazzo Marino per l’ora x) che tutti i pidiellini in carica avranno un posto nella lista elettorale.

L’opposizione invece si prepara a consegnare al candidato sindaco della sinistra Giuliano Pisapia il pacchetto delle 4mila osservazioni respinte dall’aula e a scatenare la guerra dei ricorsi. Si spaccherà il Terzo Polo, con la finiana Barbara Ciabò a premere il bottone rosso con Carlo Montalbetti dell’Api («con sofferenza, ma non c’è stato rispetto per i cittadini un atteggiamento prepotente» spiega la consigliera di Fli), il presidente dell’aula passato dal Pdl a Fini Manfredi Palmeri si asterrà, Pasquale Salvatore dell’Udc voterà a favore del Pgt.