Dall’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi, gli esperti ripensano la città del futuro

 

Spazi urbani e smart city, sarà tutto da rivedere, immaginare nuovamente. In aiuto tanti soldi europei e nuove idee, creatività, pensiero laterale e innovazione. Questi i pilastri su cui porranno le basi i nuovi cantieri per costruire il mondo del futuro in epoca Covid. Cercando di non fare l’errore del passato e cioè di immaginare città come nel dopoguerra, pianificate sul pendolarismo, protagoniste di grandi sprechi ed edificate con palazzi e quartieri senza identità e incapaci di creare aggregazione, secondo la definizione di Marc Augè.
Era il 1992 quando l’antropologo francese coniava il neologismo “non-luogo”, oggi nel 2021 contro quel concetto, figlio della super modernità del XX secolo, della globalizzazione e dell’iper-consumismo, dall’Osservatorio Smart City dell’Università Bocconi di Milano si traccia la strada.

 

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Fonte: ppan.it