Si chiama “abitare collaborativo” l’innovativa formula che attira gli under 35 e potrebbe risolvere il problema degli affitti troppo cari. L’idea è semplice: in cambio di un canone calmierato i giovani offrono tempo e risorse al quartiere

L’abitare collaborativo permette ai giovani di spendere poco (dai 200 ai 35o euro circa al mese) e, soprattutto se fuorisede, di sentirsi meno soli perché parte di una comunità. Consiste nell’impegnarsi in piccole attività per migliorare la vita del quartiere (oltre che la propria). Lo sa bene Ambra, 28 anni, freelance che si occupa di progettazione culturale, che vive nel Foyer del quartiere di housing sociale Cenni di Cambiamento. «Vengo dalla provincia di Ravenna e a Milano non conoscevo nessuno. Abitare nel Foyer (5 grandi appartamenti con 27 posti letto in tutto e diversi spazi comuni come living e ludoteca, ndr) mi ha permesso fin da subito di costruirmi una rete di relazioni. Non solo con i miei coinquilini, ma anche con i ragazzi degli altri appartamenti e con gli abitanti del quartiere. Noi non abbiamo obblighi di volontariato, ma sentiamo tutti di dover restituire qualcosa al quartiere perché siamo felici dell’opportunità che ci è stata offerta: vivere in un contesto bellissimo, nuovo, pieno di spazi verdi con costi molto più abbordabili dei normali».

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Fonte: Donnamoderna.com