Mercoledì mattina presso la Sala della Consiglio comunale di Ancona si è tenuto il convegno “Il sistema dei fondi immobiliari per l’edilizia privata sociale”, organizzato da Anci e Cassa depositi e prestiti – Investimenti Sgr. Interessanti gli interventi dei singoli relatori che hanno illustrato come il sistema integrato di fondi immobiliari, introdotto dal Piano casa nazionale, possa essere uno dei possibili strumenti per dare una risposta ai fenomeni di disagio abitativo che sempre più colpisce ampie fasce della popolazione.

In questo ambito il Fondo investimenti per abitare, costituito da Cdp Investimenti, società di gestione del risparmio di Cassa depositi e prestiti, è in grado di gestire il fondo nazionale di circa 2miliardi di euro. Dopo i saluti del sindaco della città dorica, Fiorello Gramillano, l’assessore regionale alle Politiche abitative, Antonio Canzian ha aperto i lavori della giornata.

“Dopo la cessazione dei contributi Gescal – ha detto Canzian – non è stato individuato un meccanismo di finanziamento del comparto che consenta alle Regioni di svolgere adeguatamente le funzioni loro attribuite e cioè una programmazione organica e continuativa nel tempo in grado di dare risposte concrete al diritto alla casa”.

“La crisi economico – finanziaria in atto e le politiche governative degli ultimi quindici anni – ha proseguito l’assessore – ci dicono che è necessario attrezzarsi in altro modo per far fronte alle esigenze abitative espresse dalla collettività. Le risorse direttamente attribuite alla Regione Marche per l’attuazione del piano nazionale 2009, unitamente al cofinanziamento regionale, pari a circa 15,3 milioni di euro, consentiranno di attivare nuovi interventi per circa 200 alloggi sociali che certamente non incideranno significativamente sul fabbisogno abitativo della nostra regione”.

C’è da dire che la costante riduzione dall’84 al 2004 della produzione di abitazioni, con riferimento all’edilizia sovvenzionata e a quella agevolata e convenzionata, ha esasperato la tensione sociale sull’accesso alla fruibilità del bene-casa. “Per quanto attiene gli strumenti finanziari per attivare programmi di edilizia abitativa sociale – ha concluso Canzian – è bene pensare all’opportunità di attivare un Fondo immobiliare regionale, in grado di partecipare a progetti territoriali definiti con i Comuni, gli Erap e con altri soggetti pubblici e privati la cui attuazione è affidata ad altri strumenti finanziari ed attuativi come ad esempio le società di trasformazione urbana. Nella realtà marchigiana si può pensare ad un coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, della Regione, delle Fondazioni bancarie ed istituti di credito e di eventuali altri soggetti privati”.

Durante il convegno sono stati anche approfonditi i temi riguardanti i fondi immobiliari dedicati al social housing, la cui traduzione letterale è quella di edilizia privata sociale, nuova frontiera del Welfare, il loro regime fiscale, che annovera i fondi non soggetti all’imposta sui redditi (Ires) e all’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).