Procede a rilento l’esame delle modifiche per l’ostruzionismo dell’opposizione che ha presentato 2.100 emendamenti

È ancora ferma in Commissione Urbanistica la proposta di legge di modifica del Piano Casa del Lazio (legge 21/2009) approvata dalla Giunta Polverini il 1° ottobre scorso.

Finora, dopo 4 mesi e mezzo di discussione, la Commissione del Consiglio regionale ha approvato solo il primo articolo su 28 di cui è composto il testo della nuova legge, e di questo passo il nuovo Piano Casa rischia di non vedere mai la luce. “Dobbiamo discutere e votare uno per uno 2.100 tra emendamenti e subemendamenti presentati dal centrosinistra. È inevitabile andare a rilento”, ha spiegato l’assessore regionale all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti, intervistato dal quotidiano Il Tempo.

Ostruzionismo dal centrosinistra
Il centrosinistra si oppone alle modifiche al Piano Casa della Giunta Marrazzo, predisposte dal centrodestra con lo scopo di eliminare i vincoli e le contraddizioni tra le norme che hanno di fatto determinato il flop con solo 10 domande presentate a Roma e 100 nel Lazio. L’opposizione non condivide però il Piano e ha presentato una valanga di emendamenti (sono 1.800 quelli presentati dal Partito Democratico). “Sono sempre pronto a confrontarmi con tutti ma non trovo la stessa disponibilità nel centrosinistra. Incontro tanti sindaci e amministratori di centrosinistra che mi chiedono informazioni sul nostro Piano e ci incitano a fare presto”, ha dichiarato Ciocchetti.

Cosa prevede il Piano Casa della Giunta Polverini
Il nuovo Piano Casa del Lazio estende gli ampliamenti anche alle abitazioni in zona agricola (per un massimo 62 mq) e alle zone A. Gli interventi potranno riguardare anche gli edifici a destinazione non residenziale, che potranno essere demoliti e ricostruiti con cambio di destinazione d’uso verso il residenziale, con una quota del 30% destinata all’housing sociale. Viene consentita la demolizione e ricostruzione degli edifici su terreni agricoli, con un premio di cubatura del 20%. Sono esclusi dagli interventi gli insediamenti urbani storici individuati dal Piano territoriale paesistico regionale.

Ampliamenti
Gli ampliamenti del 20% della volumetria vengono estesi anche agli edifici oltre i 1000 metri cubi, ma il limite fissato per gli aumenti di cubatura è di 200 metri cubi, pari a circa 62 metri quadrati. Con l’adeguamento sismico degli edifici, vengono consentiti ampliamenti fino al 35% della volumetria esistente.

Sostituzioni edilizie
La nuova proposta di legge mira inoltre a rinnovare il patrimonio edilizio esistente attraverso la sostituzione edilizia (demolizione e ricostruzione) secondo criteri di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale. È tra l’altro prevista la possibilità di demolire e ricostruire interi condomini in degrado con incrementi di cubatura del 60%, a condizione che sia mantenuto il precedente numero di abitazioni in capo agli attuali proprietari.

Housing sociale
Il nuovo Piano punta inoltre a potenziare l’housing sociale: nei Comuni con più di 250 mila abitanti è previsto l’obbligo di reperire aree per la costruzione di alloggi di edilizia sociale. Le aree dovranno essere cedute gratuitamente con una quota di edificabilità non inferiore al 70%, mentre resterà a disposizione del proprietario il restante 30%. Inoltre, nuovi alloggi popolari potranno essere costruiti sui terreni dell’Ater.