Ma se il Governo dovesse approvare il nuovo decreto legge, il Piano Casa della Regione sarà nullo

Dopo il rinvio chiesto dalla maggioranza alcune settimane fa, il varo delle modifiche al Piano Casa laziale potrebbe vedere la luce entro metà luglio. Questa per lo meno è la speranza dell’assessore all’Urbanistica della Regione, Luciano Ciocchetti, sempre che il Governo non vari per gli inizi di maggio, come annunciato, un decreto legge che di fatto supererà tutte le norme regionali.

DECRETO LEGGE. L’esecutivo, infatti, come riferito la scorsa settimana dal Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, avrebbe già pronto un decreto legge con ampliamenti fino al 20% per le vecchie case e fino al 30% per quelle ricostruite. Un decreto che quindi potrebbe superare i molti vincoli regionali imposti, che, il più delle volte, hanno causato ingenti rallentamenti al Piano Casa.

RALLENTAMENTO. Questo, ad esempio, è proprio il caso della Regione Lazio. Qui l’opposizione ha infatti depositato in commissione urbanistica 2mila emendamenti al Piano; di questi solamente 2 articoli sono stati approvati senza modifiche sostanziali al testo originale.

Tra le novità sostanziali del nuovo piano casa laziale che potrebbero essere introdotte troviamo la sostituzione edilizia attraverso la demolizione e la ricostruzione, l’adeguamento sismico e un premio di cubatura del 60%. Inoltre, potrebbe essere ammesso l’esclusione degli interventi negli edifici situati in zone vincolate e lo sviluppo dell’housing sociale che interesserebbe tutti gli edifici dismessi a destinazione non residenziale. In questo modo si favorirebbe la loro sostituzione con successivo cambio di destinazione d’uso verso il residenziale, destinandone il 30% all’housing sociale, all’edilizia universitaria e monetizzando il 30% ai Comuni al di sotto dei 50mila abitanti.