Il progetto Richmond East Housing Cooperative di Toronto, è un esempio di social housing integrato nel contesto urbano che garantisce massima abitabilità e risparmio energetico

Paese che vai, social housing che trovi. In Italia il social housing prende avvio all’inizio del Novecento con la legge Luttazzi (1904), attraversa un momento nel secondo Dopoguerra e approda infine alla stagione degli anni Sessanta-Settanta con la strutturazione delle politiche nei tradizionali filoni dell’edilizia sovvenzionata e agevolata.

Accanto alla proposizione di programmi regionali o comunali tradizionali dell’edilizia sovvenzionata emergono nuove politiche abitative espressamente denominate social housing separate e distinte dagli interventi riconducibili ai filoni classici. Attraversata sul finire del secolo scorso la fase della qualità dell’abitare, si approda oggi a una nuova fase dove i bisogni e le forme dell’abitare emergenti in seno alla collettività comportano la necessità di una risposta sempre più diversificata, con uno sguardo rivolto a orizzonti più ampi, frastagliati e complessi rispetto quelli finora considerati.
Nel linguaggio europeo il termine assume una connotazione ampia e non esiste una definizione valida per tutti gli stati membri (il diritto alla casa è sancito costituzionalmente in Belgio, Spagna, Grecia, Portogallo, Finlandia, Olanda, Svezia e con legge in Francia, Danimarca, Regno Unito). In ogni caso nel mondo le situazioni sono ulteriormente diversificate e ciò costituisce senza dubbio un fattore positivo per la possibilità di conoscenza e di scambio reciproco di esperienze dando luogo a un’ampia varietà di soluzioni orientate all’architettura sostenibile.
 
Oltreoceano, il progetto della Richmond East Housing Cooperative di Toronto, dello studio Teeple Architects, rappresenta uno dei primi esempi di architettura residenziale cooperativa del Canada e ha vinto il Canadian Architect Award of Excellence (2007), il Design Excellence Award (2010) ed è stato insignito della medaglia d’oro nella categoria “Architetture residenziali” aiCanada National Design Exchange Awards 2010.
Ha inoltre conseguito la certificazione energetica LEED Gold.

L’edificio si sviluppa su 11 piani e ospita 85 appartamenti. Diversamente dalla maggior parte dei condomini di Toronto, che presenta un fronte urbano “introverso”, questa struttura appare come una massa perforata movimentata da terrazze e aperture su vari livelli.
 
Presenta inoltre un orto comune nelle aree libere e le terrazze verdi consentono di raffreddare e purificare l’aria imitando l’effetto “isola di calore” nel nucleo urbano.
 
I materiali utilizzati per la costruzione sono durevoli, combinati con soluzioni per il risparmio energetico: pannelli di rivestimento isolante in fibra di cemento, finestre ad alta prestazione energetica, soluzioni di recupero energetico dalla lavanderia comune.
Le emissioni di carbonio sono limitate, merito anche del sistema di raccolta delle acque piovane sulle terrazze e del fatto che la cura del tetto verde richiede una bassissima manutenzione.

Il progetto è frutto della collaborazione tra l’amministrazione cittadina, il Toronto Community Housing e l’associazione sindacale Unite Here.

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