Con la posa della prima pietra nell’area di via Chiavari ha preso concretamente il via il progetto “Parma Social House”, il più grande intervento di edilizia sociale realizzato in città, grazie al quale è prevista la realizzazione nei prossimi anni di circa 850 alloggi Ers.

Con la posa della prima pietra nell’area di via Chiavari ha preso concretamente il via il progetto “Parma Social House”, il più grande intervento di edilizia sociale realizzato in città, grazie al quale è prevista la realizzazione nei prossimi anni di circa 850 alloggi Ers.

Il PSH prevede interventi su sette aree della città, per offrire alloggi a quella fascia intermedia di famiglie che dispone di redditi superiori a quelli che consentirebbero di accedere agli alloggi Erp, ma non sufficienti per rivolgersi al libero mercato immobiliare.

Nella zona di via Chiavari saranno costruiti 280 alloggi, divisi in palazzine da 5 piani su sette lotti. Di questi, 188 saranno in vendita a prezzo convenzionato (1.850 euro a mq) o con l’opzione del riscatto all’ottavo anno e 92 saranno affittati ad un canone medio di 350 euro mensili (per un periodo non inferiore a 25 anni).

L’housing sociale è rivolto principalmente a giovani coppie, nuclei monogenitoriali, famiglie numerose e con anziani o disabili, con l’obiettivo di offrire un contesto abitativo e sociale dignitoso, all’interno di un ambito ricco di relazioni umane e comunitarie.
In quest’ottica si è cercato di coniugare l’attenzione allo studio degli spazi privati e pubblici e l’uso di tecnologie avanzate nel campo del risparmio energetico, per realizzare edifici di alta qualità in classe energetica B.
Sono previsti appartamenti dai 50 ai 110 mq, adatti a tutte le tipologie famigliari: bilocali, trilocali e quadrilocali composti da una zona giorno, da una cucina o cucinotto e, a seconda dei casi, due o tre camere da letto, due bagni, loggia e terrazzo box e cantina.

Il Sindaco, Pietro Vignali, è particolarmente soddisfatto: “L’avvio di quest’opera assume una importanza particolare per una serie di ragioni. Parliamo infatti del più grande progetto di edilizia sociale realizzato a Parma. E’ il primo intervento finanziato dal sistema integrato dei fondi previsto dal piano casa nazionale. E’ un progetto importante perché risponde alla domanda di quelle famiglie non abbastanza povere da accedere all’edilizia residenziale pubblica, ma non sufficientemente ricche per rivolgersi al libero mercato”.

“Teniamo molto a questo progetto che è parte fondamentale delle politiche urbanistiche che abbiamo pensato in questi anni. Un progetto innovativo che ha favorito il protagonismo del territorio. Questo è un risultato importante”, ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Francesco Manfredi.

“Posiamo il primo mattone di un edificio parte di un progetto con una forte valenza sociale. Permette infatti alle famiglie di pensare non solo all’acquisto dell’alloggio, ma anche ad affitti di lungo periodo con possibilità di riscatto. L’affitto a riscatto all’ottavo anno rappresenta una opportunità in più per tutti coloro che oggi non hanno la possibilità di usufruire di mutui”, ha spiegato l’assessore alle Politiche abitative Giuseppe Pellacini.

“Abbiamo puntato l’attenzione sull’aspetto collettivo, sulla globalità dell’intervento: saranno realizzati spazi comuni perché diventino luoghi di socializzazione. Vogliamo che questi quartieri diventino un modello”, ha concluso Andrea Baghi della Cooperativa Edile Artigiana che realizzerà l’intervento nell’area di via Chiavari.