Il canone medio d’affitto è di 80 euro al metro quadro all’anno

In Italia sono 181 i progetti di housing sociale, in grado di offrire alloggi a prezzi calmierati. Una soluzione per quelle famiglie troppo ricche per accedere alle case popolari ma troppo povera per riuscire a comprare o affittare a prezzi di mercato. Il canone medio di un appartamento in social housing è di circa 80 euro al metro quadro all’anno: per 70 metri quadri significa circa 450 euro al mese.

Il settore allargato impatta complessivamente sul reddito nazionale per quasi il 20%, per circa il 15% sulla produzione, per il 50% sugli investimenti complessivi, per oltre il 10% sull’occupazione (il 13% con l’indotto). Gli occupati complessivi, con l’indotto, sono quasi tre milioni, distribuiti in 1,2 milioni di imprese (900 mila e 300 mila immobiliari.  

Dei 181 progetti monitorati il 46% è in fase di realizzazione, il 21% ancora in progettazione mentre il 33% si è concluso. I costi di realizzazione degli alloggi è di circa 1.109 euro al metro quadro. I soggetti coinvolti nei progetti sono 495: in particolare 128 sono i promotori (quasi sempre i comuni), 44 i finanziatori (soprattutto le Regioni) e 55 i gestori (quasi sempre cooperative), oltre a progettisti e imprese di costruzione.

L’housing sociale è, però, ancora una realtà di nicchia. Sono assenti le grandi società immobiliari, perché per partecipare dovrebbero essere disposte a una rendita degli investimenti intorno al 4%, rinunciando agli interventi speculativi che garantiscono rendite intorno al 20%.    

In Italia il fabbisogno abitativo oggi supera le 500 mila abitazioni. Dal 1997 al 2005 gli affitti sono cresciuti del 49%, in particolare del 85% nei grandi comuni. Il canone d’affitto degli alloggi di proprietà privata incide mediamente per il 24% dello stipendio, ma sui redditi più bassi (dai 10 ai 20 mila euro) l’incidenza varia dal 30 al 47% e colpisce per lo più i pensionati e i nuclei familiari di nuova formazione.  

Alle politiche abitative l’Italia destina solo lo 0,1% della spesa sociale complessiva, una quota tra le più basse in Europa. In questo scenario, il movimento cooperativo di abitazione svolge una funzione di sussidiarietà e dimostra consolidate capacità di investimento nel libero mercato e nell’housing sociale.