La novità è lo spazio ai privati con il meccanismo dell’Housing sociale, stralciato l’ex Banci

Il rilancio del comparto edile in una mano, il congelamento dei terreni Consiag dell’ex Banci nell’altra. La commissione urbanistica approva in via definitiva una variante alla declassata che, adottata ai tempi di Romagnoli, con i nuovi intendimenti dell’assessore all’urbanistica Gianni Cenni ha cambiato volto. Un deciso stop ai 65 mila metriquadri di superficie coperta – per non parlare della spaventevole colata di cemento in metricubi – del polo espositivo, sui quali il Partito Democratico si era illuso di far sognare la città.

Cenni, il sindaco, ha deciso di prendere una pausa di riflessione per capire quale progetto potrà riqualificare l’area senza cadere nell’accusa ricorrente di cementificazione. Entusiasta il Pdl, alle stelle l’umore della Lega Nord a finire su posizioni contrarie è l’accoppiata Pd e Idv.
Un piccolo colpo di scena, pensando che la variante concepita nell’era Romagnoli aveva ottenuto vero il voto negativo del consigliere dipietrista Aurelio Donzella, ma il placet dei democrat. Il loro capogruppo in consiglio comunale, Massimo Carlesi spiega le ragioni: “La nostra avversione nasce dallo stralcio dell’ex Banci. Fra tutte le cose che si poteva fare questa è decisamente la peggiore.

Lo strumento voluto dal centrodestra manca di un obiettivo significativo per dare alla città una chance di slancio. Hanno preferito lavorare col vecchio metodo, dando ad ognuno la propria edificazione”. Per il leader della pattuglia Pd in estrema sintesi non deve passare una linea immobiliarista. Nonostante il fatto che a nascere saranno palazzi destinati all’housing sociale mettendo in moto il meccanismo della perequazione.

Housing sociale e perequazione sono i due istituti introdotti nella variante, sui quali hanno lavorato gli uffici diretti dall’architetto Caporaso. L’assessore Gianni Cenni vorrebbe rivendicare il merito di aver dato la stura allo sviluppo economico: “Conosciamo tutti l’effetto domino che si può innescare manovrando le leve dell’urbanistica – spiega la ratio della delibera –. Cambiando alcuni comparti, dove prima era previsto un intervento esclusivamente pubblico abbiamo aperto ai privati.

L’apertura porterà ad un rilancio del comparto in crisi e – una volta ripartito il mattone – si manderà un segnale di ripresa all’intera città”. Fra le file dell’opposizione Aurelio Donzella punta il dito contro la variante, perché rappresenterebbe l’ennesimo modo di agire in maniera disorganica sulla declassata togliendo una foglia alla volta come ad un carciofo. Per prendere spunto dal caso più eccellente, il raddoppio del Soccorso verrà deciso in separata sede facendo affidamento sui 16 milioni di euro promessi dal governo per l’esecuzione dei lavori.