Puntare su nuovi progetti infrastrutturali o riqualificare e potenziare quelli esistenti? Dipende – sostengono gli ingegneri italiani – riuniti a congresso a Bari da oggi fino al 9 settembre.

Se parliamo di opere pubbliche come autostrade o reti ferroviarie non ci sono dubbi: spingere sul nuovo; per gli edifici, invece, prioritaria e’ la riqualificazione.

Maggiore sinergia tra pubblico e privato puntando all’housing sociale e’ la soluzione auspicata da Gabriella Alemanno, direttore dell’Agenzia del Territorio, intervenuta all’assise nella sezione dedicata allo sviluppo del Paese attraverso le infrastrutture. ”Nel mondo sono in corso – ha affermato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – duecento grandi interventi urbani superiori ai 200 ettari, mentre nel nostro Paese solo tre. Dati eloquenti che fanno comprendere come l’Italia stia perdendo posizioni rispetto al contesto internazionale. L’orientamento del mercato immobiliare interno sta andando sempre piu’ o verso residenze di alto livello o di basso livello”.

Gli ingegneri sottolineano che una societa’ in continua trasformazione ha bisogno di poter contare su un sistema infrastrutturale adeguato. Ma oggi esso e’ ”purtroppo decisamente arretrato”. Dal 2000 al 2008 l’incremento della rete autostradale e’ pari a +6,4%, a fronte di una percentuale dell’Unione Europea del +55,4%, sottolinea Carlo Costa, direttore tecnico di Autostrada del Brennero. Nel suo intervento ha evidenziato come il traffico sulla rete autostradale sia cresciuto del +22,15%, cosi’ come il parco auto, che vede la piu’ alta concentrazione in Europa di numero di vetture per abitanti (56/100), e il trasporto merci (l’85% viaggia su gomma), una crescita che non ha trovato una risposta in termini di adeguamento infrastrutturale. Sono dati che – secondo Costa – ”la dicono lunga sulla situazione critica del nostro Paese, sempre piu’ alle prese con le grandi incompiute. Dalla Salerno Reggio Calabria alla Fano-Grosseto, dall’idrovia Padova Venezia alla Cisa, dalla terza corsia del raccordo anulare di Roma alla Pedemontana Lombarda”.

Ma per l’Italia – secondo gli ingegneri a convegno – ”sono indispensabili anche progetti di riqualificazione delle periferie urbane, a scala di quartiere, che comprendano interventi di infrastrutture di trasporto e mobilita”’.