La nostra proposta, nel quadro di una programmazione per Napoli che realizzi la rigenerazione delle aree urbanisticamente compatibili, si basa sulla pianificazione di programmi di Social Housing, integrati con altre residenze e infrastrutture e realizzate con criteri di qualità architettonica, sismologica ed energetica.

Negli ultimi dieci anni la città ha perso 100 mila abitanti per la mancanza sia di posti di lavoro che di abitazioni: ecco perché serve un nuovo impulso

Agci (Associazione Generale Cooperative Italiane) in occasione del rinnovo del governo cittadino napoletano aveva indicato tra le priorità per la ripresa economica e sociale della più grande città del Mezzogiorno la necessità di dare una rapida risposta al disagio abitativo attraverso l’attuazione di programmi di Edilizia Sociale.

La posizione programmatica assunta recentemente dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Luigi De Falco, di rilanciare l’ Edilizia Sociale, ritenendo che bisogna costruire case per chi ne ha davvero l’esigenza: poveri, giovani coppie, anziani, è accolta dall’Agci positivamente, sia perchè rappresenta un’inversione alla logica che finora si è imposta e sia perché dà il segno di un’ adesione concreta alla realtà del territorio. Esiste da anni una rilevante domanda di prima casa, soprattutto da parte di giovani, inascoltata dalla politica e vanificata da una complessa strumentazione urbanistica che ha impedito di creare occasioni di sviluppo e di rinnovamento. La città di Napoli, infatti, ha perso negli ultimi dieci anni oltre centomila abitanti per mancanza sia di posti di lavoro che di abitazioni, in locazione o in proprietà, a prezzi accessibili. Tanto più oggi che sono aumentate le restrizioni di carattere finanziario delle maggior parte delle famiglie e l’erosione dei loro risparmi.

A questa situazione non riescono a far fronte i provvedimenti nazionale e regionali del Piano Casa e neanche il recente decreto per lo sviluppo che contiene norme per gli interventi edili e per la riqualificazione urbana.

Agci sostiene che, a Napoli come nel resto del Paese, gli interventi edilizi che possano realmente determinare la ripresa del settore edile, e dell’economia in generale, sono legati alla soluzione della carenza di abitazioni per le famiglie di ceto medio e basso a prezzi accessibili. Il sovraffollamento, la mancanza di prospettive future rappresentano problemi di natura sociale ed economica che si sono accumulati e stratificati e hanno ridotto la coesione sociale ed eroso l’eredità culturale e storica di questa grande città. Si tratta di sviluppare un progetto organico in cui la realizzazione di Edilizia Sociale si leghi al sistema infrastrutturale e alle rigenerazione delle periferie urbane, vero punto di criticità del tessuto urbano ma che può divenire in positivo fattore di cambiamenti sociali ed economici.

La nostra proposta, nel quadro di una programmazione per Napoli che realizzi la rigenerazione delle aree urbanisticamente compatibili, si basa sulla pianificazione di programmi di Social Housing, integrati con altre residenze e infrastrutture e realizzate con criteri di qualità architettonica, sismologica ed energetica.

Le cooperative di Agci offrono il proprio contributo per la formazione di un Piano di Edilizia Sociale per Napoli per la realizzazione di abitazioni in locazione ed in proprietà convenzionata e con qualità architettonica legata alla bioarchitettura e alla bioedilizia, con l’obiettivo di concorrere, insieme agli altri partners dell’Edilizia Sociale, alla soluzione della prima casa per le fasce sociali deboli e dare un impulso alla ripresa economica, in un momento davvero difficile.

Aldo Carbone è vice presidente nazionale Agci Abitazione