Udine – Le osservazioni dell’associazione ambientalista sul nuovo documento urbanistico comunale

Attenzione al consumo di suolo, meno parcheggi per dare impulso alla mobilità sostenibile, premiare risparmio energetico e housing sociale. Così il circolo udinese di Legambiente ha criticato il nuovo Piano regolatore del capoluogo friulano adottato da palazzo D’Aronco. A presentare il documento, articolato in 60 punti (molti dei quali sono simili a quelli indicati dall’Ordine degli architetti, che li ha presi pubblici pochi giorni fa), sono stati l’ex consigliere comunale Emilio Gottardo e l’architetto Fabrizo Urru.

“Le nostre osservazioni – spiegano i due -, che vogliono essere costruttive, riguardano cinque argomenti. Il primo è relativo al consumo del suolo. Nel documento urbanistico comunale, che nella sua parte generale è condivisibile e contiene anche buone cose, come la non riduzione delle aree agricole e la salvaguardia dei borghi, prevede un incremento di 12 mila alloggi, per un totale di un milione e 200 mila metri quadri, calibrato sulla previsione di crescita della popolazione di 16 mila abitanti e sulla frammentazione delle famiglie udinesi. Tuttavia, in città ci sono 4 mila alloggi non occupati e il territorio è già ‘occupato’ per oltre il 50 per cento. Sarebbe opportuno ridurre la previsione del 60 per cento, mettendo il limite a poco meno di mezzo milioni di metri quadri”.

Per Legambiente, ci sono da considerare anche altri nodi, come la strategia del verde (poco incisiva) e la viabilità. “Su quest’ultimo punto – continuano Gottardo e Urru – riteniamo eccessiva la previsione di parcheggi per nuovi 370 mila metri quadri. Se questi fossero realizzati, si richiamerebbe ulteriore traffico su gomma verso la città, in contraddizione con l’indicazione di incentivare la mobilità sostenibile. Se questi nuovi stalli, relativi a strutture pubbliche e private, fossero in sostituzione della sosta a raso sulle strade, la cosa potrebbe avere un senso. Se, invece, la previsione è stata adottata per raggiungere i parametri definiti dalla legge ragionale, allora sarebbe meglio chiedere alla Regione una deroga. Da rivedere sarebbero i parcheggi sotterranei previsti per il rifacimento dell’Upim e quelli dietro l’Acu, così come sarebbero da eliminare quelli in via Zanon e parte di quelli in Giardin grande, visto che qui si realizzerà una rimessa sotterranea. Inoltre, rileviamo come non ci sia coerenza tra la volontà di spingere verso l’uso delle biciclette e la mancanza di una visione globale delle piste ciclabili (sono disegnate in maniera frammentata nelle schede norma, peraltro poco flessibili)”.

Legambiente non poteva non parlare di risparmio energetico. “Il Piano non affronta tale questione – concludono i relatori -, giustamente demandata a strumenti specifici. Tuttavia, si sarebbero potuti dare alcuni ‘attrezzi’, come la possibilità di installare pannelli fotovoltaici anche nel centro storico e di dare un premio in cubatura a chi realizza (sia ex novo, sia in sostituzione dell’esistente) edifici di classe energetica alta. Un altro premio potrebbe essere concesso a chi (studenti, anziani, gruppi di acquisto) intende sviluppare l’housing sociale o il coworking (edifici nei quali alcune funzioni sono messe in comune dal punto di vista sia lavorativo, sia abitativo)”.