Riqualificare, ricostruire, ripristinare e ridare valore sono i termini al centro della riflessione

Ricostruzione del patrimonio edilizio obsoleto, incentivi alla “qualità” dell’impresa, rilancio del social housing con i fondi immobiliari, stabilizzazione degli incentivi fiscali ma in maniera selezionata, ideazione di nuovi strumenti per finanziare il recupero edilizio, necessità di una legge urbanistica più moderna e al passo con i tempi, creazione di nuovi strumenti di credito specializzato per il settore, proposta di nuovi modelli abitativi e di nuovi criteri abitativi e, infine, la necessità di rendere più attrattive le città per gli investimenti.

Sono questi i dieci punti proposti da Aniem, l’associazione delle pmi edili, per rilanciare l’edilizia e le piccole e medie imprese del comparto, presentati venerdì scorso a Torino nel corso del convegno nazionale: “Costruire per vivere la città del futuro”.

L’idea di concretizzare in dieci mosse quanto occorre fare per ridare fiato al settore scaturisce direttamente dalla situazione in cui versano le costruzioni. Il rapporto dell’Osservatorio Aniem, presentato a Torino, ha infatti rivelato ancora forti segnali negativi per il comparto: solo negli ultimi sei mesi il fatturato medio per impresa è diminuito del 21%. La previsione per il primo semestre del 2012 è di una ulteriore diminuzione dell’11% mentre per il secondo semestre è atteso un calo del 3%.

Riqualificare, ricostruire, ripristinare, ridare valore: sono questi i termini al centro della riflessione di Dino Piacentini, presidente Aniem, durante la relazione di apertura dell’incontro nel corso del quale è stata presentata la Carta Aniem 2012 per la costruzione della città sostenibile.

“Il futuro non può che risiedere in una nuova concezione dello spazio urbano. Servono azioni e strumenti che diano nuova spinta al settore, incentivando le imprese a investire in interventi che abbiano come base la riqualificazione dell’esistente – ha affermato Piacentini –“.

Il convegno è servito infatti anche come importante occasione di confronto e aggiornamento proprio sul tema della riqualificazione edilizia con pratiche sostenibili, che prevedono l’utilizzo di meccanismi di demolizione e ricostruzione degli edifici obsoleti senza il consumo di nuovo suolo, con una concezione della qualità urbana e dell’abitare che ha il proprio perno nel rispetto dell’ambiente e nel risparmio energetico.

Secondo l’Associazione, infatti, è dall’edilizia sostenibile che arrivano alcuni segnali positivi: le stime dell’Aniem parlano di un 35% di pmi italiane che nel 2011 sono entrate nel settore “green”. Si tratta di un mercato in espansione, ma ancora piuttosto debole, dato che copre un fatturato medio per impresa pari al 23% annuo e che solo il 22% degli imprenditori lo vede come fonte di investimento.