E’ il “Piano casa” lo strumento con il quale lo Iacp di Caserta potrebbe creare alloggi di edilizia sociale nelle periferie di importanti città di Terra di Lavoro come Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Marcianise, Maddaloni, Aversa, Sessa Aurunca, Mondragone e Carinola.

Insomma il vero Housing Sociale potrebbe metterlo in pratica proprio l’Istituto Autonomo Case Popolari.

Un obiettivo al quale il commissario straordinario dell’Istituto, Vincenzo Melone sta già lavorando da tempo e che, nelle ultime settimane, va sempre più concretizzandosi. Qualche giorno fa si è svolta una riunione alla quale, oltre al commissario, al direttore generale, al dirigente del settore tecnico dell’Ente, hanno partecipato un gruppo di professionisti tecnici nominati proprio con il compito di studiare la possibilità di ricorrere, per gli immobili di proprietà dell’Ente, al “Piano casa” che permette un aumento di cubatura pari al 50% di quella già esistente.

“L’obiettivo – ha dichiarato il commissario straordinario Vincenzo Melone – è quello di venire incontro alle esigenze abitative di anziani e giovani coppie, coloro per i quali spesso, per motivi economici, la casa di proprietà è soltanto un sogno. E’ importante anche precisare che molte delle abitazioni di proprietà dell’Istituto sono state costruite prima degli anni ’80 quindi senza le regole antisismiche imposte dopo il terremoto. I nuovi stabili, poi, sarebbero costruiti con criteri ecosostenibili, questo significherebbe un grande risparmio per le famiglie”.

Uno dei problemi da superare è quello della mancanza di fondi visto che l’assessore regionale, Marcello Tagliatatela ha dichiarato proprio nei giorni scorsi che non ci sono fondi destinati all’edilizia sovvenzionata.

“A questo proposito – continua il commissario Melone – vogliamo provare a sottoscrivere protocolli d’intesa con le varie amministrazioni comunali interessate in modo da coinvolgere anche privati che potrebbero essere attirati dall’operazione se, vicino alle abitazioni, nascessero anche strutture ricettive che, oltre ad offrire servizi ai residenti, sarebbero un incentivo per i costruttori ad investire. Insomma stiamo lavorando perché tutta l’operazione sia a costo zero per lo Iacp”.