Un appartamento composto da camera da letto, cameretta, bagno, salotto e cucina. Quanto basta a una tradizionale famiglia.

Tutto a partire 130 mila euro circa. Che in un momento di forte crisi, dove i prezzi delle case sono saliti alle stelle, non è cosa da poco.  Soprattutto se si tiene conto anche delle grandi difficoltà cui devono andar incontro quotidianamente le famiglie non solo civitavecchiesi ma di tutto il Paese a causa della forte crisi economica che le ha colpite in pieno. E se fino a ieri questo poteva essere considerato un sogno irrealizzabile, ora non lo è più.

È infatti questo il progetto di social housing che il sindaco Pietro Tidei e la sua amministrazione stanno portando avanti.  «Abbiamo stilato – ha spiegato il primo cittadino – una delibera ricognitiva sul social housing all’interno della quale abbiamo fatto il punto della situazione per quanto riguarda i terreni assegnati all’Ater per la costruzione di appartamenti da destinare alle famiglie inserite nella graduatoria dei servizi sociali».

Ma non solo. Nella delibera è previsto anche l’affidamento a delle cooperative della costruzione di appartamenti a costi agevolati. Per un totale di circa 500 nuovi alloggi.
«E così – ha proseguito il Sindaco della città portuale – grazie alla possibilità di far costruire a prezzi imposti e ai contributi regionali, potremo finalmente avere degli appartamenti di circa 75 metri quadri dotati di tutte le caratteristiche indispensabili a una ‘‘normale’’ famiglia».

Nuclei familiari che grazie ai costi d’acquisto bassi potrà «facilmente accedere a prestiti o mutui, le cui rate – ha aggiunto Tidei – potrebbero aggirarsi intorno alle 400/450 euro in 20 anni circa (meno di un affitto) con cui finalmente poter avere un tetto tutto ‘‘suo’’ sulla propria testa».
Tempi stimati, dal primo cittadino civitavecchiese, per l’assegnazione delle aree e la realizzazione dei nuovi alloggi: circa un anno e mezzo.

Prima di poter porre la prima pietra però, il progetto dovrà essere portato all’attenzione della maggioranza, successivamente a quella del consiglio comunale (che dovrà decidere se approvarlo o meno) e ovviamente se ne dovrà discutere all’interno delle Commissioni competenti.