Conoscenza, ricerca scientifica, sport e tempo libero. Gli assessori all’Urbanistica di alcune grandi città italiane spiegano quali saranno le aree su cui si concentreranno investimenti e attenzione nei prossimi mesi

Per le città italiane il 2023 sarà un anno di cantieri, ma soprattutto di faldoni e iter procedurali da gestire. La rigenerazione urbana in Italia si tradurrà in opere percepibili a scala nazionale traguardando il Pnrr, le olimpiadi invernali, con l’orizzonte del 2030. Una sfida affidata all’urbanistica come disciplina capace di portare in dote diritti, oneri e potenzialità, di regolamentare l’uso del suolo e creare attrattività e competitività.

Milano: rigenerazione delle periferie

Milano concentra la sua attenzione sulla rigenerazione di aree periferiche, interconnesse, anche in questo caso «con una strategia per i giovani – commenta l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi – sempre più attratti da opportunità di studio e occupazione. Si pensi ai nuovi campus per lo studio, ad housing sociale e studentati, alle grandi funzioni per lo sport e lo spettacolo». Tancredi cita la Grande Funzione Urbana Bovisa Goccia Villapizzone dove è previsto il campus universitario del Politecnico con un progetto firmato Renzo Piano.
È di qualche settimana fa il rogito della vendita delle aree a Fondo Porta Romana; sempre con l’orizzonte del 2026 cantieri aperti a Santa Giulia dove si attende il Palaitalia. Tra le tante aree in trasformazione, molte decollate con il programma Reinventing Cities, particolari aspettative sono affidate alla rinascita dell’ex Macello.

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Fonte: ilsole24ore.com