Giovani e donne. Sono le ragazze della cooperativa Kairos, che a Crotone lavorano quotidianamente per favorire l’inclusione sociale e l’abbattimento delle barriere culturali. Fra i loro progetti più significativi c’è DaMe, un social housing che vuole essere uno spazio sicuro e accogliente per le donne in difficoltà.

Gli antichi greci usavano due parole diverse per definire il tempo. Se Chronos indicava lo scorrere quantitativo dei minuti, Kairos ne indicava la qualità, la personificazione del momento opportuno, il tempo del cambiamento, del rinnovamento. Nella Kroton di oggi, è diventato anche il momento dell’emancipazione dalla precarietà e dall’emergenza che soffocano la vita di molte, troppe, donne. Kairos è una cooperativa under 35 e interamente al femminile che lavora alacremente affinché ogni donna abbia la «stanza tutta per sé» di wolferiana memoria.

Ho incontrato Francesca Zimatore, che lavora per Kairos. Da lei è partita l’idea del primo e più grande dei progetti: DaMe. «Sta per “vieni da me” ma anche per “mi faccio da me”», spiega Francesca. «È un social housing e non un co-housing. Per immettere nel territorio il concetto di housing abbiamo lavorato un anno intero. Mentre il cohousing nasce direttamente dai beneficiari, persone spesso abbienti che decidono di investire in periferia, l’housing sociale è una struttura condivisa costruita da un ente e messa a disposizione della cittadinanza, con diverse forme di contributi. Noi operatrici infatti non abitiamo lì con le ospiti. E chiediamo un contributo di 100-150 euro, perché è un percorso di autonomia, non assistenziale».

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Fonte: italiachecambia.org