Nella proposta del gruppo, che è attualmente all’esame delle amministrazioni, sono anche previsti ampi spazi verdi, un centro per anziani, strutture di social housing e altre iniziative da sviluppare insieme ai Comuni stessi per portare attività capaci di favorire l’occupazione

L’impianto di Cormano, che produce pezzi in alluminio per l’automotive, è obsoleto, parte “Progetto Form”, la manovra per salvare l’occupazione dei 350 tra operai e management. I sindacati: “Investimenti subito”

Un rilancio necessario, anzi obbligato per la Form. L’azienda, con impianti produttivi a Cormano (sul confine con Paderno), Villasanta e Quero, produce pezzi in alluminio profuso per il settore dell’automotive. Oggi può contare su 750 persone tra operai e management, 350 concentrati nel solo stabilimento di Cormano. Ma il vento della crisi internazionale — seppur sembra essere passata la fase più delicata per il settore — non si è ancora placato; da qui la consapevolezza: per rispondere al mercato e salvaguardare l’occupazione occorre essere più competitivi, diminuire i costi di produzione e, soprattutto, investire.

Nasce così il «Progetto Form». «Occorre un rilancio totale — spiega Mauro De Simone, Development Manager che sta seguendo il progetto di reindustrializzazione e sviluppo — ma questo richiede la ricerca di nuovi gruppi di investitori e industriali interessati a entrare in joint venture con il gruppo Form, per rafforzarlo e permettergli così di crescere sul mercato internazionale, ed europeo in primis». Non sono mancati incontri anche con i due Comuni coinvolti in questo piano di reindustrializzazione, ovvero Cormano e Paderno. Gli obiettivi? Rinnovare l’impianto ormai obsoleto, mantenere l’occupazione e rivitalizzare il tessuto economico dell’area che si estende tra Ospitaletto e il Villaggio Ambrosiano.

Primo tassello la creazione di un «Green Field», un impianto tecnologicamente avanzato in una nuova area, sempre da trovarsi, obbigatoriamente, sul territorio tra Cormano e Paderno per garantire continuità produttiva dell’azienda e il mantenimento dell’occupazione locale. Secondo tassello, la riqualificazione dell’area produttiva, con la bonifica e la riconversione urbanistica delle aree in un Eco-Village. «Ovvero — spiega De Simone — con un development misto che includerebbe nuovi spazi, la cui tipologia sarà da definirsi con le amministrazioni. Nella proposta del gruppo, che è attualmente all’esame delle amministrazioni, sono anche previsti ampi spazi verdi, un centro per anziani, strutture di social housing e altre iniziative da sviluppare insieme ai Comuni stessi per portare attività capaci di favorire l’occupazione». Un iter complesso e a lungo termine.

In questi giorni non è mancato anche un confronto tra l’Amministrazione cormanese e sindacati per approfondire la questione Form. «Il progetto è molto ambizioso — spiega Giuseppe Mansolillo della Fim-Cils —. Siamo interessati. Ma quello che ci preoccupa è il quotidiano. Non vediamo spiragli se non verranno fatti al più presto investimenti seri anche nell’impianto di Cormano. Il sindaco Cornelli ha condiviso le nostre preoccupazioni: restano ancora da chiarire le tempistiche, il piano industriale e le risorse a disposizione per attuarlo.

Trattandosi di un piano che riguarda da vicino due Comuni, Cormano e Paderno, anche Provincia e Regione dovrebbero avere un ruolo. Il 2011 deve essere l’anno degli investimenti per il rilancio della ditta». «È precisa volontà di tutte le parti coinvolte mantenere l’occupazione — ribadiscono dall’azienda —. Complessivamente il progetto è stato pianificato in cinque anni, ne è trascorso uno e mezzo, con un po’ di fortuna e visione nel futuro la meta è più vicina di quanto si possa pensare». Si torna al lavoro, quindi.