Il suolo pubblico dovrà essere occupato per il 5% in meno, il che vuol dire 1,5 milioni sottratti alla costruzione.

Meno consumo di suolo ma più housing per sostenere le fasce medio basse di reddito. Ridurre e rigenerare le strade (in prospettiva eliminare i cavalcavia) e costruire di più nei nodi urbani di scambio, cioè nella prima periferia che sta a cavallo tra Milano e gli altri comuni limitrofi.

Sono le linee guida principali del nuovo Piano di governo del territorio (Pgt) di Milano, uno dei documenti principali dell’amministrazione cittadina. Al momento ci sono le indicazioni generali della giunta, raccontate ieri dall’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e ribadite in contemporanea dal sindaco Giuseppe Sala. Poi a fine anno la proposta sarà tradotta in un dossier vero e proprio da sottoporre al voto di giunta, per approdare a inizio 2024 in consiglio comunale, che darà il voto definitivo (e lì sono attesi i tanti emendamenti che di solito contraddistinguono questo tipo di dibattito).

Entrando un po’ più nel merito – anche se i dettagli arriveranno a seguito dei confronti con gruppi consiliari e le parti sociali – gli oneri di urbanizzazione rimarranno gli stessi, 0,35, ma l’obiettivo è realizzare 20mila alloggi in più di appartamenti a prezzi calmierati entro il 2035. Il suolo pubblico dovrà essere occupato per il 5% in meno, il che vuol dire 1,5 milioni sottratti alla costruzione. I due cavalcavia “storici”, di Corvetto e di Monte Ceneri, dovrebbero essere smantellati per diventare centri di rigenerazione, sul modello di quanto fatto a New York con l’High line e a Seul. Dovranno quindi essere incrementate le aree pubbliche e le connessioni, anche sotto i 20mila metri quadrati.

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Fonte: ntplusentilocaliedilizia.ilsole24ore.com